Sono tornata da poco dalla Biennale Arte 2022, “Il latte dei sogni”. L’arte contemporanea è una delle mie passioni. Certamente è profonda, fa riflettere, a volte è semplicemente bella da vedere; ma soprattutto è divertente. L’artistoide annoiato che va alle mostre solo per poter dire di esserci stato lo troviamo più facilmente in coda davanti agli uffizi di Firenze. Questa categoria, nella quale, ahimè, mi sono trovata anche io qualche volta, si fa due ore di fila perché “La Venere di Botticelli è da vedere” e spesso lo fa senza sapere nulla del quadro, della tecnica pittorica utilizzata o dell’artista. Annoiarsi con l’arte contemporanea, invece, è molto difficile, perché in generale lei non pretende nulla da te: non le interessa che tu conosca l’autore, l’opera, l’allegoria e di solito non si vanta per la sua bellezza o difficoltà di esecuzione. Vuole solo colpirti. Il divertimento sta proprio in questo. Entrare in una mostra di arte contemporanea è come entrare in una zona di gu...
Non è una novità. I videogiochi sono stati demonizzati dalla nascita, come qualsiasi sostituto dei libri prima di loro (la tv, internet, il telefono), trattati alla stregua di un diversivo per passivizzare le masse e traviare bambini inermi, i cui cervelli, non ancora formati, verrebbero anestetizzati da qualsiasi stimolo non analogico. Anche se ormai dovremmo sapere tutti che i videogiochi per se non fanno male e non sono responsabili della messa in atto di comportamenti aggressivi nel mondo reale, l’opinione comune è dura a morire. Fortunatamente oggi possiamo accedere a Google Scholar e immergerci in un grande lago di ricerche (non è ancora un mare) sui benefici dei videogiochi, che, di recente, includono anche effetti positivi sul Pensiero Divergente e sulla Creatività. Negli ultimi vent’anni c’è stata una notevole espansione di questo tipo di ricerche e i videogames sono stati elogiati per i loro effetti positivi in ambito cognitivo, motivazionale, emotivo e sociale. Diversi...